La chiesa si affaccia su un ampio piazzale moderno pavimentato con piastrelle e adornato di sedute ed alberi di ulivo. Alla sinistra dell’ingresso c’è l’accesso agli uffici parrocchiali, moderni e ristrutturati da poco. Si tratta di un vero e proprio complesso parrocchiale, suddiviso in vari corpi di fabbrica organizzati per funzione: chiesa e sagrestia, canonica e locali parrocchiali, Circolo ACLI, teatro parrocchiale, bocciofila, area per calcetto. La facciata, imponente e interamente in mattoncini a faccia vista, è incompleta rispetto al progetto originario; è caratterizzata da una parte centrale, che corrisponde alla navata principale, con portale di accesso e rosone vetrato, e dalle simmetriche parti laterali corrispondenti alle navate più piccole. Ad eccezione del portale e del rosone non vi sono altre bucature o infissi. Il prospetto è articolato in fasce orizzontali di uguale altezza.
L’ingresso in chiesa avviene attraverso una bussola in legno, che immette poi nella navata principale. L’edificio è stato concepito in stile neogotico, caratterizzato da volte a crociera con costoloni bicromi chiari e scuri. Lo stesso motivo decorativo a fasce si ripete sui pilastri che suddividono le due navate laterali in tante cappelle comunicanti e consequenziali. In corrispondenza dei pilastri cambia anche la pavimentazione. Dopo la bussola di ingresso, ma prima delle file di panche, sono posizionate due acquasantiere in marmo, arredi fissi e simmetrici.
Presbiterio
Il presbiterio, ampio e moderno, è stato realizzato interamente in marmo e si sviluppa su due livelli definiti da coppie di gradini. Altare, acquasantiera e ambone sono arredi fissi. Questi ultimi sono posizionati alla sinistra del nuovo altare e riprendono, nella forma, la geometria del presbiterio.
Campanile
Il campanile è rimasto incompiuto ed è infatti una struttura tronca, sviluppata su tre piani con scala esterna.
Dipinti in Sacrestia
“S. Vincenzo Ferrer” è un olio su tela del secolo XVIII, di cm 88 x 67, conservato nella sacrestia, attribuito a Domenico Valeri. Il dipinto proviene dalla chiesa di San Savino e raffigura il santo domenicano nella sua tipica posizione con il dito della mano destra alzato verso il cielo del Giudizio e la mano sinistra che regge il libro dell’Apocalisse. La blanda espressività del volto e la posa piuttosto convenzionale, raggelano l’impeto ammonitore del santo predicatore secondo gli stilemi di un’arte accademizzante fuori del tempo, tipica ad esempio, in ambito locale, di un pittore come Domenico Valeri.
Affresco
“Scene di vita di Santa Rita e Santa Teresa del Bambino Gesù” è una tempera su muro, del 1929. Le immagini occupano una fascia alta circa due metri e si sviluppano all’interno dei due altari laterali dedicati a Santa Rita da Cascia e a Santa Teresa del Bambino Gesù, delle quali vengono esemplati alcuni episodi della vita. Lo stile si richiama senza molta originalità al contesto gotico della chiesa seguendo antichi modelli pittorici italiani come si può vedere dal bozzetto originario di una scena.
Trittico
La “Madonna col Bambino, San Francesco e Santa Chiara”, è un trittico del 1965, un olio su tela di cm 320 x 250, realizzato da Giuseppe Bergagna. Esponente della scuola del Beato Angelico di Milano, l’artista si ispira ai motivi classici stilizzati propri della scuola d’arte milanese. Il trittico presenta al centro la candida immagine della Vergine seduta con il Bambino ritto sulle ginocchia. A sinistra e a destra le immagini devote di S. Francesco e S. Chiara. La cornice dorata si intona con lo stile goticizzante della chiesa.
Da https://www.beweb.chiesacattolica.it/