l Museo Federico II Stupor Mundi di Jesi è il primo spazio museale dedicato alla figura di Federico II di Svevia.
È collocato all’interno di palazzo Ghislieri, complesso sito nella piazza Federico II ove egli nacque, il 26 dicembre 1194.
Il Museo è stato concepito come una realtà innovativa e interamente virtuale: numerose le proiezioni, le scenografie e le installazioni virtuali grazie alle quali si raccontano passaggi salienti della vita pubblica e privata dell’Imperatore. L’allestimento museale è distribuito su sedici sale ove, in ognuna, si approfondisce una particolare tematica.
Nella prima sala viene raccontata la nascita di Federico II: secondo la tradizione, Costanza D'Altavilla diede alla luce il suo primo figlio il 26 dicembre 1194, nella piazza della cattedrale di San Floriano, dove oggi sorge Palazzo Ghislieri.
La seconda sala, invece, è dedicata alla famiglia e alla dinastia dell'imperatore: i suoi genitori, Enrico VI e Costanza D'Altavilla insieme ai nonni prendono vita attraverso miniature e dipinti.
Arrivati nella terza sala i visitatori scopriranno che l'imperatore è rimasto orfano a soli 4 anni. Viene poi protetto dal papa Innocenzo III, che diventa suo tutore. In seguito, viene incoronato Re di Germania nel 1215, dopo aver sposato Costanza D'Aragona.
La quarta sala racconta che Federico II è stato anche imperatore del Sacro Romano Impero. Inoltre, i visitatori potranno ammirare una ricostruzione della Basilica di San Pietro di epoca romanica, luogo in cui l'imperatore è stato incoronato insieme alla moglie Costanza.
La quinta sala mostra la Sicilia di Federico, caratterizzata da differenti influssi culturali e architetture arabo-normanne.
Nella sesta sala i visitatori sapranno che Federico II decise di trasferire i saraceni di Sicilia, ribellatesi a lui, in Puglia, a Lucera. Qui fece edificare il Palatium, in cui riunì sapienti musulmani, e conquistò la fiducia dei Saraceni, riconoscendogli privilegi e libertà di culto.
La settima sala è un viaggio virtuale all'interno dei castelli e delle residenze reali che l'imperatore ha lasciato nel regno di Sicilia. In particolare, i visitatori sono invitati a entrare dentro il Castel del Monte.
Nell'ottava sala i visitatori scopriranno l'universo di Federico II legislatore. Potranno ammirare la porta di Capua detta anche delle Due Torri, dove sono raffigurati, oltre all'imperatore, i giuristi della sua corte, Taddeo da Sassa e Pier della Vigna, che lo aiutarono nella stesura della famosa raccolta di leggi: Le Costituzioni di Melfi del 1231.
La nona sala è destinata ai quattro papi che hanno attraversato la vita di Federico, da quelli pù favorevoli come Innocenzo III fino a quelli a lui ostili, come Gregorio IX.
Nella decima sala Ermanno di Salza, Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri Teutonici, illustra ai visitatori la crociata dell'imperatore, avvenuta tra il 1228 e il 1229. E' stata l'unica crociata che si è conclusa positivamente e in modo pacifico.
Nell'undicesima sala il figlio Enzo, al comando dell'esercito imperiale come vicario del padre, narra il periodo più difficile per il padre Federico, a causa della ribellione dei comuni del Nord Italia.
La dodicesima sala è dedicata all'opera più famosa di Federico II: "De arte venandi cum avibus" (L’arte di cacciare con gli uccelli rapaci), articolata in sei libri che i figli Enzo e Manfredi fecero copiare. L'imperatore, a causa della sua morte, non riuscì a terminare l'opera che all'epoca non ebbe successo. Recentemente, invece, è stata riscoperta ed è ancora oggi apprezzata da etologi, naturalisti e falconieri.
Nella tredicesima sala viene presentata l'altra faccia di Federico, non solo uomo di stato, ma anche fine intellettuale e studioso, alla costante ricerca della conoscenza.
Nella quattordicesima sala Federico racconta di sè ai visitatori ed espone gli ideali che hanno guidato la sua vita e le sue scelte.
La quindicesima sala ricostruisce gli aspetti della sua vita privata e della discendenza dell'imperatore: i suoi matrimoni e le vicende tragiche dei suoi eredi.
Arrivati nell'ultima sala i visitatori conosceranno le due opposte definizioni con cui Federico è passato alla storia: Stupor Mundi e Anticristo. Entrambe le definizioni portarono alla nascita del mito sulla sua straordinaria figura.