Riaprirà al pubblico, dopo sei anni di chiusura, il Teatro Moriconi di Piazza Federico II. Il taglio del nastro alle ore 11 alla presenza dell’amministrazione comunale, della Fondazione Pergolesi Spontini e del professor Manuel Orazi, il quale ricorderà il lavoro dell’architetto Italo Rota che ha curato la prima progettazione dell’allestimento del teatro studio. Seguirà una breve visita, a cura della guida Cristina Fabbretti, che illustrerà le bellezze del Teatro e del Complesso San Floriano. I lavori, avviati a febbraio 2023, hanno riguardato l’adeguamento dell’impianto antincendio e di quello acustico.
“Un momento che la città attende da tempo questo di poter rivedere il Teatro Moriconi – le parole del Sindaco Lorenzo Fiordelmondo – e che si lega a un episodio molto particolare. Il 20 luglio 1986 l’allora sindaco Gabriele Fava inaugurò la campana, situata nella torre di Palazzo della Signoria, insieme a Valeria Moriconi. La campana venne alla luce presso la rinomata millenaria fonderia Marinelli di Agnone, e fu battezzata “Libertà” proprio dalla nostra Valeria Moriconi. Ci tengo ad evidenziare che quello di riaprire il Teatro il 20 luglio ha anche a che fare con il profondo legame tra la cultura e la memoria, infatti il 20 luglio che quest’anno cade l’ottantesimo della Liberazione della nostra città e lo celebreremo con la commemorazione agli Orti Pace e con il concerto di Ginevra Di Marco e la Stazioni Lunari, in Piazza Federico II”.
“Un altro cantiere che giunge al termine dopo importanti lavori di adeguamento – spiega l’assessora Valeria Melappioni - compiuti grazie al lavoro costante e incisivo dei nostri uffici e che ci permette di riconsegnare uno spazio di valore inestimabile per la vita della nostra comunità cittadina”.
“Gli interventi di ottimizzazione acustica dello spazio realizzati nel Teatro intitolato a Valeria Moriconi - fa sapere Lucia Chiatti, direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini - consentono di correggere la riflessione delle onde sonore adattando l’acustica ai vari tipi di eventi ospitati, e fanno di questo teatro un luogo davvero polifunzionale, capace di accogliere la grande ricchezza dei linguaggi dello spettacolo dal vivo. Ricordo in questa occasione il nome dell’esperto, tra i maggiori del settore, che ha fatto le misurazioni acustiche e la relazione tecnica scientifica sulle necessità di miglioramento, Marco Facondini, scomparso nel 2021, sulla base del quale si è sviluppato il progetto messo a punto dal direttore tecnico della Fondazione, Benito Leonori, dall'ingegnere Pietro Bucari e dall'architetto Federico Martini".
Comune di Jesi
Jesi, 10/07/2024