Le sette città Lottesche

ITINERARIO MARCHIGIANO

I rapporti di Lorenzo Lotto con le Marche sono stati intensi e profondi e la sua pittura ha profondamente suggestionato le vicende artistiche locali. Durante la sua permanenza nella regione, dove risiedette a lungo e dove morì dopo un’esistenza raminga e sovente misera come oblato nella Santa Casa di Loreto, Lorenzo Lotto realizza opere di grande intensità pittorica e grande suggestione patetica. Le Marche pertanto si collocano a pieno titolo tra i luoghi lotteschi di immediato interesse per la vastità e la preminenza artistica dei documenti che il pittore vi ha lasciato. Ad Ancona, nella Pinacoteca Civica, vi è la sacra rappresentazione della Pala dell'Alabarda del 1593, mentre, nella Chiesa di San Francesco alle Scale, è conservata la Pala dell'Assunta che risale al 1550. A Jesi, a Palazzo Pianetti, sono ben 5 i capolavori di Lorenzo Lotto, la Deposizione 1512, l’Annunciazione 1525, la Madonna della Rose 1526, la Pala di Santa Lucia 1532, la Visitazione 1533. A Cingoli, nella Chiesa di San Domenico si conserva La Madonna del Rosario del 1539, un’opera particolarmente complessa e di grande impatto visivo. A Mogliano invece, sistemata nella Chiesa Arcipretale di Santa Maria, c'è la Madonna in Gloria e Santi del 1548. A Monte San Giusto nella Chiesa di Santa Maria in Telusiano la Crocifissione, 1529-1534, riconosciuta come uno dei capolavori di tutta la pittura italiana del Rinascimento.
Il Polittico di San Domenico del 1508,  la Trasfigurazione del 1512,  il San Giacomo Pellegrino 1512 e l'Annunciazione, 1527- 1529 - quasi certamente l’opera più famosa e riprodotta del Lotto - sono visibili nel Museo Villa Colloredo, di Recanati.
 Alla volta di Loreto, nel Museo Pinacoteca della Santa Casa, sono conservate 8 opere lottesche,  il San Cristoforo, San Rocco e San Sebastiano 1532 – 1535, e le opere del coro della Basilica, realizzate tra il 1548 e il 1555,  l’Adorazione del  Bambino che ricalca una composizione di analogo soggetto che si trova oggi al Louvre. L'Adorazione dei Magi, il Battesimo di Cristo, il Cristo e l'Adultera, il Sacrificio di Melchisedech,  l'Arcangelo Michele e Lucifero che rappresenta la perenne battaglia tra Bene e Male, la Forza che sconfigge la Fortuna ed infine la Presentazione al Tempio, rimasta incompiuta e considerata l'ultima opera. Queste opere ancora oggi sono collocate, per la maggior parte, negli stessi luoghi per cui furono realizzate. E le Marche sono un vero e proprio museo diffuso dell’opera del Lotto. Ai visitatori si propone l’invito a cogliere i valori dell’arte nel segno del nuovo concetto di lentezza: il piacere del singolo di compiere un percorso di conoscenza dell’arte in musei tranquilli, con tempi di visita rilassanti, con strumenti didattici aggiornati, senza file, prenotazioni, snervanti affollamenti di fronte alle opere. Al contrario l’itinerario lottesco consente la possibilità di contemplare, visionare, studiare la grande arte marchigiana nell’ assoluta tranquillità  dei musei e delle chiese.
Ciò che si vuole proporre e promuovere è proprio l’andar lento per i musei, ripercorrere i luoghi di Lorenzo Lotto alla scoperta delle sue opere.

Le sette città Lottesche

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