Sanificazione delle strade: rischi e benefici

Sono molte le richieste di “sanificare” le strade della città per far fronte all’emergenza Coronavirus. Una questione che il Comune di Jesi ha affrontato in maniera approfondita. E sulla quale ritiene opportuno rendere pubblica questa dichiarazione del vicesindaco Luca Butini, che di professione è medico immunologo all’Ospedale di Torrette di Ancona.

“Disinfettare o sanificare le strade non ha alcuna dimostrata efficacia quale misura di prevenzione contro il Coronavirus in un quadro epidemiologico come quello che stiamo vivendo oggi a Jesi. Nessuna disposizione in tal senso è stata emanata dal GORES - Gruppo Operativo Regionale Emergenza Sanitaria - o dalle autorità regionali, con i quali il Comune resta quotidianamente in stretto contatto.

Viceversa, è assolutamente certo che spruzzare una soluzione di ipoclorito di sodio (varechina o candeggina) lungo strade e parchi ha un effetto inquinante ed è irritante per le prime vie aeree di uomini ed animali.

Si ribadisce che il distanziamento sociale è la misura principale per evitare di ricevere il contagio da persone sintomatiche o da persone oggi asintomatiche, ma che potrebbero sviluppare sintomi in un paio di giorni; al tempo stesso è la misura principale per evitare di trasmetterlo, altrettanto inconsapevolmente.

A ciò vanno abbinate la scrupolosa igiene delle mani e le altre indicazioni diffuse dalle autorità sanitarie”.

Sanificazione delle strade: rischi e benefici

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