Sessanta rintocchi del campanone civico di palazzo della Signoria, uno per
ogni anno trascorso da quel terribile 6 agosto 1945, quando sulla città
giapponese di Hiroshima venne sganciata la prima bomba atomica.
Lo ha deciso l'Amministrazione comunale per commemorare una delle pagine più
drammatiche della storia del '900 e per ricordare che, 60 anni dopo, l'era atomica
è purtroppo ben lontana dal concludersi, con nuovi Paesi che anzi annunciano
di voler intraprendere la folle corsa al nucleare. E questo malgrado nel mondo
ci sono ancora oggi più di 30 mila testate nucleari sufficienti a distruggere
il pianeta intero 25 volte.
Il campanone civico di Jesi comincerà a liberare i rintocchi alle 8.15
di sabato 6 agosto, esattamente l'ora in cui la bomba atomica esplose 580 metri
sopra la città di Hiroshima spazzando via, in appena 43 secondi, oltre
140 mila persone e sfigurandone altre decine di migliaia per le terribili radiazioni
che si svilupparono.
L'iniziativa sarà ripetuta martedì 9 agosto, alle 12.02: altri
60 rintocchi del campanone, stavolta dedicati alle vittime di Nagasaky, l'altra
città giapponese che con Hiroshima ha condiviso la tragedia atomica e
dove morirono 74 mila persone. Anche in questo caso il campanone inizierà
a risuonare nell'ora esatta dell'esplosione della seconda bomba che aveva la
forza di ventiduemila tonnellate di tritolo, quasi una volta e mezzo più
potente di quella di Hiroshima.
Dopo 60 anni si stima che siano ancora 285 mila gli "hibakusha", vale
a dire i colpiti dalle radiazioni del "maledetto fungo", come i superstiti
chiamano la bomba.
Jesi, 4 agosto 2005
L'Amministrazione comunale