Il Piano di Rete contro l'installazione selvaggia delle antenne

Ad ulteriore chiarimento della questione relativa al piano di rete sulla telefonia mobile, discussa nell'assemblea pubblica di mercoledì sera, desidero puntualizzare quanto segue.

Il piano di rete proposto dal Comune di Jesi "governa" la legge Gasparri anziché subirla. Tale legge, come noto, è entrata in vigore nell'ottobre 2002, permettendo una sorta di antenna selvaggia. Fin da gennaio 2003 il Comune, da parte sua, ha messo attorno ad un tavolo i gestori della telefonia per arrivare ad un accordo: tra l'altro da allora ad oggi nessuna installazione è stata effettuata nel territorio comunale.

L'accordo prevede diversi aspetti che ritengo importanti:

1) consente ai gestori di coprire l'intero territorio comunale, sviluppando anche le nuove tecnologie che significano da una parte opportunità di sviluppo al servizio (si pensi all'Umts) dall'altra di fare manutenzione agli impianti già autorizzati (che sono sette) riducendone la potenza;

2) assicura un controllo preventivo: viene misurata la situazione attuale, prima dell'eventuale installazione, per conoscere il campo di fondo, vale a dire il valore del campo magnetico. Questo consente il rigoroso rispetto dell'obiettivo qualità con una misura più restrittiva: i 6 volt/metro stabiliti dalla legge vengono considerati al lordo del campo si fondo. Ciò significa che se il campo di fondo prima dell'installazione aveva un valore ipotetico di 1 volt/metro, le antenne che andranno lì ad installarsi non potranno complessivamente avere un valore superiore a 5 volt/metro;

3) razionalizza le richieste: a fronte dei 21 impianti inizialmente richiesti dai gestori, ci si è accordati su 12 richieste che verranno distribuite verosimilmente in sei degli otto siti individuati. Per sito non si intende il luogo specifico, ma l'area dove inserire l'impianto. E dunque quando si parla del sito del palasport, non significa che l'antenna va messa per forza sopra l'impianto sportivo, ma nella zona attorno a questa struttura e con una direzione in cui le abitazioni siano il più lontano possibile dal cono d'azione;

4) aumenta i controlli successivi: l'Agenzia regionale per l'ambiente - che è l'organo preposto per i controlli - oltre quelli che eseguirà autonomamente, ne farà ulteriori con spese a carico dei gestori. Il fatto che le antenne saranno installate su area pubblica garantirà da un lato la capacità di un immediato intervento per i controlli, dall'altra una ridistribuzione sociale della locazione che i gestori sono tenuti a versare;

5) guarda al futuro con fiducia: è previsto che l'accordo rispetti le future disposizioni di legge. Pertanto se entra in vigore la nuova legge regionale con parametri più restrittivi, automaticamente anche la convenzione dovrà adeguarsi.

Jesi, 19 novembre 2004

Daniele Olivi
Assessore all'Ambiente

Il Piano di Rete contro l'installazione selvaggia delle antenne

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