In merito alla questione delle antenne di telefonia mobile in città,
l'Amministrazione comunale intende precisare quanto segue.
La legislazione vigente, a partire dal decreto Gasparri - voluto dall'attuale
governo nazionale - non pone alcun limite al proliferare delle antenne di telefonia
mobile. Oggi qualunque società può venire a Jesi, come in qualsiasi
altra città d'Italia, scegliersi il tetto dove mettere un'antenna, accordarsi
con il proprietario e installarla. E questo senza che i vicini o il Comune possano
fare alcunché. La legge di questo governo, insomma, punta a tutelare
i gestori e solo essi.
Di fronte a questa giungla normativa, cosa ha fatto il Comune di Jesi? Ha chiamato
un anno e mezzo fa i gestori di telefonia mobile chiedendo loro di trovare un
accordo che consentisse di limitare le zone della città dove installare
antenne. Dopo 18 mesi di trattativa - non facile perché i gestori di
telefonia mobile avevano la legge dalla loro parte - si è addivenuti
ad una ipotesi di intesa per un "piano di rete": sono state individuate
otto zone della città dove sarà possibile, e solo in queste zone,
prevedere di installare nuove antenne.
Le zone sono tutte ed otto di proprietà comunale e sono state selezionate
sulla base delle esigenze tecniche connesse alla copertura del servizio su tutto
il territorio comunale. L'ipotesi di accordo prevede il rigoroso rispetto dei
parametri di qualità, la trasparenza sugli impianti e la possibilità
di verifica costante (ecco perché si è scelto zone di proprietà
pubblica), l'utilizzo di nuove tecnologie da parte del servizio di telefonia.
In particolare è stato concordato che la potenza di ogni antenna sia
misurata sulla base del campo di fondo già esistente per non superare
mai il limite di qualità. Tale limite, come noto, è di gran lunga
più basso di quello indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Proprio grazie a questa ridistribuzione delle antenne sulle nuove aree pubbliche,
anche l'impianto di via Giani verrà depotenziato. Per quanto riguarda
il palazzetto dello sport, è prevista la presenza di una antenna sul
locale caldaie.
L'ipotesi di accordo, su base triennale, si basa su una costante verifica dell'Agenzia
regionale per l'ambiente, ed è stato illustrato ai consigli circoscrizionali
e alle tre commissioni consiliari con tutte le informazioni necessarie il 13
settembre scorso. Il "Piano di Rete" sarà ora riportato in
Consiglio comunale per la sua discussione ed approvazione finale.
Jesi, 19 ottobre 2004
L'Amministrazione comunale