Il capogruppo di Rifondazione comunista Massimo Mazzarini rischia di trarre
conclusioni sbagliate da presupposti inesistenti. Mi riferisco alla fonte di
Villa Fabbro che secondo Mazzarini il Comune avrebbe venduto insieme all'immobile
privando i cittadini di un bene prezioso per gli usi irrigui della zona.
La realtà è ben diversa: nell'atto di vendita del Comune è
previsto proprio che una porzione di 271 metri quadrati del parco, comprendente
la fonte, sia fruibile al pubblico. Il fatto che ora la vasca sia recintata
si deve esclusivamente alle esigenze di sicurezza tipiche di un cantiere: a
lavori finiti la fonte sarà accessibile di nuovo a tutti. Un bel risultato
per il Comune che nel 1986 aveva acquistato villa e fonte dai privati e che
ora da un lato ha ceduto ai privati l'immobile - dopo che la precedente Amministrazione
ne aveva decretato la vendita in quanto bene non strategico - e dall'altro ha
assicurato alla collettività la preziosa e storica vena d'acqua. Fa piacere
che questo sia avvenuto nel 2003, proclamato anno internazionale dell'acqua.
Daniele Olivi
Assessore Urbanistica e Ambiente
Jesi, 17 dicembre 2003