Si trova nell’area compresa tra il centro storico di Jesi e il fiume Esino ed è tra le più antiche della città.
La chiesa, fondata nel V secolo, è l’unica abbazia della zona di Jesi che sopravvisse al Medioevo. Presenta attualmente un aspetto neoclassico, a navata unica, che risale, però, ad un restauro iniziato a metà ‘700, che l’ha totalmente trasformata.
Nel corso della sua storia, l’edificio subì diverse modifiche, che sono particolarmente visibili nella cripta, in cui si conservano resti risalenti a diversi periodi. Tra questi, un sarcofago, che rappresenta la più antica testimonianza di scultura cristiana della Vallesina; tre tombe, databili tra il III e il IV secolo, che portano ad ipotizzare che la chiesa fosse originariamente una basilica funeraria; e l’affresco rappresentante il volto di un angelo, che risale al X-XI secolo ed è probabilmente ciò che rimane di un’Annunciazione.
Nel 1300 la chiesa venne modificata in stile gotico. Era costituita da tre navate, presentava l’altare sopraelevato e il pavimento più basso rispetto all’edificio attuale. Il restauro del ‘700 ne sconvolse, quindi, l’aspetto. Ancora oggi, inglobate nella parete destra, sono visibili le vecchie arcate della navata, che venne chiusa.
Infine, all’interno della chiesa è presente un pilastro di granito su cui è raffigurato un Cristo alla colonna dipinto nel ‘600, ma che presenta anche tracce pittoriche più antiche.
Abbazia Santa Maria del Piano
Abbazia Santa Maria del Piano