Cos'è?
La mostra prende avvio da Archeoplastica, un progetto nato nel 2008 che ha portato alla catalogazione di rifiuti in plastica rilasciati dal mare risalenti al periodo tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80, che vengono letti come reperti della società contemporanea. L’esposizione, organizzata dal Comune di Jesi in collaborazione con ATA Rifiuti, si muove su un doppio binario che coniuga l’educazione al patrimonio e la sensibilizzazione verso la tutela ambientale.
Un importante aspetto della mostra è l’allestimento, che nasce da un incontro con lo studio di progettazione ilVespaio di Milano, ideatore di una soluzione ecosostenibile per creare un percorso espositivo capace anche nella struttura di mostra di promuovere una sensibilità ambientale.
L’intera progettualità è frutto di un lavoro di équipe, coordinato dai Musei Civici di Palazzo Pianetti, che coinvolge:
- ATA Rifiuti
Ha come obiettivo istituzionale la raccolta differenziata e la riduzione della produzione di rifiuti. Pone particolare attenzione alla formazione e all’educazione ambientale.
- Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio - province di Ancona e Pesaro Urbino
Si occupa della tutela dei beni archeologici attraverso la conoscenza. Individua, protegge e conserva i beni culturali di interesse archeologico per permetterne a tutti, oggi e nel futuro, la fruizione.
- Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente
Comprende più di 100 scienziati e tecnici organizzati in 20 laboratori interdisciplinari che vanno dalla chimica alla biologia, dalla microbiologia alle biotecnologie applicate, dalla geologia alla prevenzione dei rischi.
- Museo Tattile Statale Omero
È uno spazio unico e “senza barriere” in cui tutti possono conoscere l’arte attraverso il tatto. Punto di riferimento internazionale nell’educazione estetica per persone non vedenti e ipovedenti, rilancia sul piano internazionale il tema della fruizione dell’arte attraverso la multisensorialità.
- Remaplast
La Remaplast è un’azienda di Filottrano che produce copriabito secondo un ciclo produttivo virtuoso che prevede l’utilizzo di plastica riciclata, riciclabile al 100% e biocompostabile, conciliando i bisogni dei clienti con la salvaguardia del Pianeta.