Sul terrazzo del Municipio che si affaccia in Piazza della Repubblica è da oggi esposto un nuovo striscione. In esso campeggia la scritta “Luca Attanasio: uomo giusto in attesa di giustizia!” accanto al volto del giovane ambasciatore assassinato in Congo.
Si dà così attuazione alla delibera di Consiglio comunale votata all’unanimità nell’ottobre scorso, con la quale si impegnava la Giunta ad esporre lo striscione per sollecitare indagini più approfondite nei confronti di chi avrebbe dovuto predisporre le misure di sicurezza nei confronti del nostro diplomatico.
Il documento approvato dalla massima istituzione cittadina era stato presentato dal consigliere Maurizio Bregalini che, insieme al coordinatore della Consulta per la Pace, El Mostafa Drissi, si sono ritrovati nel terrazzo municipale per condividere il messaggio che la nostra comunità ha voluto rilanciare.
L’esposizione dello striscione avviene alla vigilia del quarto anniversario dell’assassinio di Luca Attanasio, avvenuto il 22 febbraio 2021 in un agguato a Goma, in Congo, dove sono rimasti uccisi anche il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo.
Attanasio partecipava alla missione umanitaria organizzata dall’ONU tramite il PAM (Progetto Alimentare Mondiale) nella regione del Nord Kiwu,riconosciuta come una delle zone più pericolose del mondo, e per questo i funzionari ONU dovevano rispettare protocolli di sicurezza che non sono stati messi in atto in tale circostanza.
Sei le persone accusate dell’attentato e condannate all’ergastolo (era prevista la loro condanna a morte, evitata per richiesta dei familiari del diplomatico italiano), ma nessun approfondimento sulle responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza, con l’immunità diplomatica a fare da scudo ai funzionari del PAM coinvolti.
Una vicenda che, come noto, era stata rivissuta a Jesi dai genitori di Luca Attanasio intervenuti, su proposta della Consulta della Pace e grazie all’interessamento di Rosa Meloni, in un teatro Pergolesi gremito di pubblico, dove hanno raccontato con grande dignità la vita troppo breve del loro figlio impegnato da sempre in attività di solidarietà e amicizia sociale fondate sui valori vissuti di pace, giustizia, uguaglianza.
Comune di Jesi
Jesi, 17 febbraio 2025