La collina venti24

Il racconto della propria vita e delle proprie debolezze senza veli o ipocrisie, lasciando emergere la miseria, l’avidità, la lussuria, l’amore, il dolore, i tradimenti e, soprattutto, tanti rimpianti.

Lo spettacolo, con la regia di Mauro d’Ignazio, è tratto dalla celebre raccolta di poesie “Antologia di Spoon River” dello scrittore americano Edgar Lee Masters, che a inizio 900 ha raccontato le vicende umane di una cittadina degli Stati Uniti attraverso gli epitaffi scritti sulle tombe degli abitanti.

Ascoltando le tante voci, al netto del puritanesimo e delle ipocrisie, le storie si accavallano, ogni abitante del cimitero può raccontare la propria, dicendo ciò che vuole, infischiandosene della morale comune e delle regole sociali, finalmente libero di parlare.

Fra i brani de “La Collina Venti24” prendono vita i dialoghi in forma di elegia, fra padri e figli, coniugi e amanti, inventori, pazzi ed emarginati. Descrizioni agresti, dolci cadenze, piccole nostalgie, un tempo della memoria ricco di affetti e desiderio. Desiderio di gesti nobili e significativi che distinguano l’odio dall’amore, la moralità dalla corruzione, la casualità del destino. 

La collina venti24

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